L’autunno è un momento molto delicato per chi soffre di problemi digestivi. In questo periodo infatti lo stress legato alla ripresa del lavoro, l’alimentazione diversa, il cambio di temperatura e il ritorno all’ora legale influiscono negativamente sul transito gastrointestinale accentuando difficoltà digestive, dolori e bruciori di stomaco. In autunno 1 italiano su 4, soprattutto le donne, soffre di episodi di reflusso gastroesofageo.
Cos’è il reflusso gastroesofageo?
Il reflusso gastroesofageo è una patologia molto comune caratterizzata da una risalita anomala dei succhi gastrici acidi lungo l’esofago, finanche al cavo orale. In alcuni casi infatti il cardias, la valvola che separa esofago e stomaco, risulta indebolito, non riesce ad impedire al contenuto gastrico di risalire verso l’esofago. Il pH acido del reflusso ha un’azione lesive sulla mucosa esofagea che ne causa l’irritazione e infiammazione accompagnata da una fastidiosa sensazione di bruciore e dolore retrosternale. Spesso però il reflusso non si limita a questi sintomi, ma può essere anche la causa di disturbi atipici come tosse cronica, sensazione di globo in gola, raucedine, abbassamento della voce e afte del cavo orale. Questi sintomi possono comparire anche senza che si avvertano i disturbi più comuni (bruciore e dolore retrosternale) in quanto le mucose di gola e bocca, più sottili e sensibili, possono essere danneggiate anche da un solo episodio di reflusso. Capita spesso di giungere ad una diagnosi di reflusso gastroesofageo partendo da una tosse secca che non risponde alle terapie tradizionali!
Quali sono le cause?
Il reflusso gastroesofageo può avere origini diverse, ma spesso è associato a fattori di rischio comuni che possono contribuire alla comparsa del disturbo, come ernia iatale, fumo, alcool, sovrappeso e obesità, stress.
Come comportarsi?
Per prevenire acidità e bruciore tipici del reflusso gastroesofageo, soprattutto nei cambi di stagione, la prima raccomandazione delle linee guida internazionali, spesso “dimenticata”, sono gli interventi di modifica dello stile di vita. È importante praticare un’attività fisica regolare e seguire un’alimentazione corretta. In generale è raccomandabile dimagrire se in sovrappeso, evitare pasti troppo abbondanti, preferire pasti più piccoli e frequenti ed evitare di coricarsi dopo mangiato. Anche la scelta dei cibi riveste una notevole importanza nella riduzione dei sintomi:
Cibi assolutamente da evitare:
- cioccolato
- caffè
- menta
- alimenti grassi o piccanti
- derivati del pomodoro
- cibi fritti
- bevande gasate o dolcificate
Cibi da consumare con moderazione:
- pane
- pasta
- carni rosse
- affettati
- uova
- formaggi fermentati
Cibi da preferire:
- frutta e verdura di stagione
- carni bianche (coniglio, tacchino, pollo)
- pesce
- formaggi freschi non fermentati
- olio extravergine di oliva
Come trattare il reflusso?
Prima di intraprendere una terapia farmacologica per il trattamento del reflusso gastroesofageo è molto importante valutare insieme al proprio medico se è una condizione temporanea o persistente. Il trattamento classico prevede l’utilizzo di farmaci che contrastano la formazione di un ambiente acido a livello gastrico. Tra questi i più utilizzati sono gli inibitori di pompa protonica (PPI) che bloccano la secrezione acida dello stomaco; il loro uso dovrebbe quindi essere sempre riservato a pazienti nei quali l’indicazione è corretta e limitato nel tempo. I rischi della somministrazione cronica di questi farmaci infatti sono molteplici e vanno da un peggioramento della digestione (a pH meno acido gli enzimi digestivi sono meno efficienti), ad un’alterata flora batterica intestinale spesso responsabile di gonfiore e gastroenteriti.
Anche altri farmaci di automedicazione come gli antiacidi agiscono semplicemente riducendo l’acidità gastrica dello stomaco e rendendo quindi i reflussi meno irritanti per le mucose. La loro azione protettiva però è piuttosto breve poiché sono eliminati dallo stomaco molto velocemente.
Tutti questi rimedi però agiscono esclusivamente a livello gastrico e non impediscono in nessun modo al contenuto dello stomaco di risalire lungo l’esofago.
Gli alginati, invece, sono prodotti naturali che bloccano il reflusso in modo meccanico, formando una “zattera” che galleggia sul contenuto gastrico impedendone il passaggio nell’esofago. La loro azione sui sintomi è rapida ed esclusivamente locale poiché non vengono assorbiti. I prodotti a base di alginato possono essere arricchiti con componenti naturali in grado di ridurre l’infiammazione e facilitare la riparazione delle mucose irritate, sia dell’esofago che della gola. Possono essere d’aiuto nel velocizzare il processo di guarigione e alleviare velocemente i sintomi sia tipici (dolore, bruciore retrosternale) che atipici (tosse stizzosa, raucedine affezioni del cavo orale). La presenza di composti come aloe vera, camomilla e propoli inoltre, migliora anche la digestione.